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Campus estivo
 

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Gli insegnanti 

Flauto traverso: Alice Mafessoni

Clarinetto: Simona Pievani

Sax: Marco Signorelli

Corno: Giovanni Oldrati

Tromba: Andrea Terzi

Ottoni: Diego Viscardi

Percussioni: Paolo Catini

Chitarra classica: Fabio Bussola

Chitarra elettrica: Emanuele Baldelli

Programma del Campus

Regolamento

Una mamma racconta 

Ieri, a pranzo con altri genitori si parlava della bellezza di ogni singolo strumento e, per concludere, abbiamo concordato che “il bello sta nell’insieme”. Credo che sia questo il segreto del successo di questa esperienza, così come l’ho immaginata a partire dai racconti dei miei figli.
I nostri ragazzi suonano tutto l’anno, ma qui lo fanno dalla mattina alla sera, accarezzati dall’aria fresca del mattino profumato dal bosco e sotto il cielo stellato; lo fanno quando “tocca a loro” perché il maestro li aspetta, quando lavorano liberamente in attesa della prova successiva e quando sarebbe ormai ora di dormire, dice la signora Barbara, ma c’è ancora qualcosa che va sistemato; lo fanno da soli, con i compagni di classe o con quelli delle altre sezioni perché il pezzo deve suonare efficace nell’insieme e… le percussioni stanno così bene con tutti che devono fare gli straordinari. 
I nostri ragazzi lavorano con dei maestri tutto l’anno, ma qui vivono con loro l’intera giornata e, mi è sembrato di capire guardando i loro occhi al momento dei saluti, che nutrono le stesse passioni e vibrano delle stesse emozioni; seduti al loro fianco su una panchina per esercitarsi, entrando in camera a sera inoltrata per farli finalmente dormire e poi apparendo, qualche mattina dopo, sulla porta della loro con aria assonnata, perché la sveglia è scattata direttamente dal corridoio dove sette ottoni stanno suonando “Imperial March” come se fossero trenta. 
I nostri ragazzi frequentano coetanei tutto l’anno, ma qui non sono loro a scegliere accanto a chi sedersi o con chi uscire perché la selezione è stata fatta dalla passione per la musica e allora, con un certo stupore, scoprono affinità e intese che sembrano il risultato di un incantesimo. Qui la differenza d’età non costruisce muri, ma rassicura nei momenti (rari) di malinconia e stimola al miglioramento nella preparazione di un brano.
Arriva il sabato del concerto finale. I ragazzi ricevono le magliette, un colore per sezione, e, ancora prima di averle abbottonate, le indossano con orgoglio. Noi genitori siamo ancora insieme perché nel frattempo, sulla chat e a tavola, abbiamo fatto amicizia e ce ne stiamo seduti davanti al palco: bello l’azzurro dei flauti, spiritoso il giallo lime dei clarinetti, solare l’arancione dei sax, elegante il blu cobalto degli ottoni, energico il rosso delle percussioni. Ma l’insieme, ragazzi, l’insieme. Eccolo il vero spettacolo. L’insieme. Non si distinguono più le classi, non si distinguono più i grandi dai piccoli, i diplomati da quelli che sono ancora fisicamente troppo piccoli per reggere uno strumento troppo grosso; non si distinguono più i ragazzi dai maestri che suonano in mezzo a loro o li dirigono come se fossero la testa di un solo corpo. Eccolo il miracolo dell’insieme. Eccolo il miracolo laico della musica. Grazie a chi ha regalato ai nostri figli questa opportunità. All'anno prossimo.

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